A Napoli vorrei… Pedri

Siamo ritornati con la nostra solita rubrica dei giovani talenti perché se i giocatori di esperienza sono fondamentali in ogni squadra che vuole vincere attenzione anche al nuovo che avanza.
Dopo avervi presentato i vari Thiago Almada, Rayan Cherki e Nicolas Dominguez questa volta ci spostiamo in Spagna dove la lotta per aggiudicarsi un “Golden Boy” è contesa sempre tra Barcellona e Real Madrid.
È stato il turno di Marco Asensio, Isco, Rodrygo, Vinicius Junior e ora di…Pedri.
Il classe 2002, si avete capito bene, nasce nelle Isole Canarie dove approda alla tenera età di 15 anni al Las Palmas, squadra più importante dell’Arcipelago.
Viene notato da Pepe Mel, tecnico delle Canarie che nel giro di un anno lo promuove nel calcio dei “grandi.”
Parliamoci chiaro, scelta azzardatissima ma in questo gioco così come nella vita se non c’è rischio non c’è felicità.
L’allenatore spagnolo dirà poi ai microfoni:”Mi sono sempre preoccupato poco dell’età. Io di un ragazzo guardo più l’atteggiamento e le prestazioni. L’anno scorso, quando io ed il mio staff siamo arrivati, abbiamo visto delle partite delle compagini giovanili ed abbiamo subito pensato che se Pedri fosse stato capace di giocare allo stesso modo anche tra i professionisti, avrebbe potuto definire un’era.”
Ci aveva visto lungo perché i risultati parlano chiaro, 26 partite, 3 gol e 4 assist, statistiche che lo porteranno a firmare un contratto con il Barcellona di Quique Setién per la cifra di ben 15 milioni, clausole comprese.
In Catalugna i paragoni non sono tardati ad arrivare dove il suo nome è stato subito accostato ad, udite udite, Andrés Iniesta.
Bisogna andare a fondo per capire se veramente può essere considerato il successore de “El Ilusionista.”
Pedri è un’ala sinistra ma può essere schierato anche a destra o dietro la punta, ama il ruolo di trequartista ma soprattutto ama farsi trovare tra le linee di centrocampo e difesa della squadra avversaria in modo da metterli in seria difficoltà.
Il classe 2002 è uno di quelli che si prenderà il panorama calcistico per i prossimi 25 anni avendo a disposizione tutto quello che serve.
Quello che lo differenzia da molti altri talenti è che ha una tecnica spaventosa, ama giocare con la suola ed è molto abile nell’uno contro uno saltando quasi sempre l’uomo.
Ha qualità infinite e vede cose che gli altri non vedono essendo dotato di un’intelligenza tattica fuori dal normale, forse per questo da quelle parti viene paragonato all’ex numero 8 blaugrana.
Se dovessi individuare un punto di debolezza è sicuramente la struttura corporea, corpo minuto e brevilineo che però può allenare con il tempo.
La cosa che più impressiona è la personalità, lo vedi, 17 anni e chiama il pallone a tutti cercando sempre di puntare l’uomo o rientrare e calciare con il suo piede preferito.
Io sono convinto che siamo difronte a un grandissimo calciatore che molto presto vedremo in palcoscenici veramente prestigiosi, anche se il mio sogno è quello di vederlo in maglia azzurra, è presto per fare paragoni senza ombra di dubbio quindi lasciamo parlare il campo che sicuramente ci darà ragione.

Gennaro Del Vecchio

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