BENTORNATA SERIE A, IN UN MODO O NELL’ALTRO

Ambivalenza emotiva: teoria freudiana secondo cui l’uomo si trova in una condizione destabilizzante, mista tra il desiderio di sfatare un tabù e la paura di poterlo fare data la sua rilevanza. Medesima condizione entro cui si trova qualsiasi appassionato di calcio; da un lato la volontà di tornare a guardare lo sport che amiamo, dall’altro la certezza che sarebbe stata una decisione più saggia rimandare tutto. Riprende il nostro campionato, quello che ci ha fatto piangere nel bene e nel male, di gioia e di sofferenza, ma a cui abbiamo dedicato l’anima ed il corpo in tutti i casi, da sempre. Ricominciano i vari big match, quelli che valgono molto di più di tre punti, della vetta, della salvezza o della qualificazione per le coppe internazionali; partite dal sapore extracalcistico, quasi culturale, un confronto tra popoli diversi pronti a farsi valere. Torna il VAR con le relative polemiche e i polveroni mediatici, tornano gli eurogoal, gli autogoal, i contrasti, le giocate di alto calibro e quelle meno artificiose. Insomma è tutto pronto, sembra di poter rivedere la luce dopo tre mesi alquanto bui, ma cosa non sarà come prima?

Esultare risulterà alquanto complesso data la regola tutt’ora vigente circa il distanziamento sociale, dunque sarà necessario fare a meno di gioire con i propri compagni dopo un goal, o anche abbracciare il portiere in seguito ad una grande giocata. Il calcio sarà privato, in parole povere, della sua essenza: il valore emotivo, il quale va oltre la disciplina. Altro fattore di cui tener conto, probabilmente il più importante, è quello del tifo, linfa vitale di questo sport; componente capace di rendere spettacolare anche una partita lenta dal punto di vista tattico. Il supporto degli spettatori, tanto emarginati dal sistema, rappresenta senza ombra di dubbio un passo in più. Coreografie, cori ed effetti pirotecnici risaltano il valore di un match e le ideologie che vi si nascondono dietro, quasi come la parte invisibile dell’iceberg; in questo caso però non tutte le nazioni hanno preso in considerazione i possibili accorgimenti al fine di reintegrare i tifosi. In conclusione, risulta impossibile negare la felicità in vista della ripresa del campionato, ma è altrettanto assurdo sperare di tornare come prima. Meglio ricominciare o aspettare ?.

Renato Oliviero

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