“Finalmente, si inizia bene” da il caffè del Professore

“Finalmente, si inizia bene” da il caffè del Professore

Finalmente, finalmente abbiamo iniziato bene l’ anno ( almeno calcistico) , a noi notoriamente malsano già dalla lontana epopea maradoniana, però sempre cara. Un napoli cattivo, in palla, atleticamente brillante, con tanta fame e cattiveria, insaziabile sulla preda cagliaritana praticamente mai entrata in partita. Eppure , come spesso accade, avevamo concesso il gol del pareggio venuto casualmente ma non ci siamo scomposti, abbiamo continuato a picchiare e sulla scia di uno splendente arcobaleno fatto da un doppio palleggio dell’ incontenibile Zielinski ci siamo subito ripreso quello che era già nostro.

Già Zielinski, tra i migliori centrocampisti in circolazione, sicuramente il migliore se solo ne avesse la piena consapevolezza, sa fare tutto, non sappiamo , per suo merito, se è più letale la sua conclusione col destro o col mancino, da lui dobbiamo dipendere, se il nostro ci guida non abbiamo più limiti. Devastante Lozano , la sua corsa è davvero fuori categoria , se fosse più letale sotto porta , si spalancherebbero per noi le porte dei traguardi che contano. Ieri è stata una splendida sinfonia corale con a turno gli acuti dei singoli ed una sola solita stecca , quella dell’ enigmatico Fabian di cui , purtroppo, bisognerebbe farne a meno. Lento , macchinoso, pericolosissimo in uscita con la palla al piede, sconcertante nelle conclusioni.

Quale è il suo vero ruolo? È questo il vero esame da superare del nostro Gattuso che siamo felici di vedere più in salute, più grintoso, come la sua squadra. Eravamo scettici per un fine anno disastroso fatto di un palleggio stucchevole che partiva dal basso senza però creare nulla , tanti passaggi in orizzontale con coinvolgimento del portiere ma senza fantasia. Ieri , finalmente, un cambio di passo , massimo due tocchi e si smistava la palla, Bakayoko da metodista solo di incontro , Insigne a correre in lungo e largo e cercare subito la palla profonda, un Petagna , dall’ alto della sua mole anche se di modesta caratura tecnica, a fare a sportellate ed aprire varchi per gli inserimenti in un lavoro sporco ma utilissimo. Ripetiamo, finalmente.

Presto ovviamente per credere di aver trovato la nostra vera identità, mancano ancora troppi elementi persi per varie problematiche, quelle goliardiche sicuramente le più rincresciose , davvero brutte le immagini del ragazzino nigeriano che sperperava denaro in un rituale , pare, beneaugurante nel suo paese ma che nel nostro va inteso come una offesa. Andava evitato , ma questa è un’ altra storia fatta di mancanze soprattutto societarie. Ora verranno gli scontri diretti delle big, per una sera , ma solo per una, la prossima, chiediamo alla befana che nella calza ci porti una zebra vincente sul diavolo , così da accorciare la classifica . Si entra nel vivo e vogliamo e dobbiamo giocarcela, non ci basta più sognare ora vogliamo vincere.

Salvatore Sabella

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