Nessuno è riuscito a trovare la garra giusta per fare il massimo e continuare a sognare la strada verso Baku. Esatto quella strada, quella che il tifo ha percorso tutto l’anno, nonostante le difficoltà e le discriminazioni, il tifo c’è sempre stato. Abbiamo vissuto il timore del tunnel del Marakana di Belgrado contro la storica- ormai-Crvena Zvedva. Siamo stati sugli Champs Elisee con i fratelli parigini. Poi a Liverpool a Abbie Road nella patria del RockNRoll. Passando per la Svizzera e l’Austria , finendo a Londra sulle rive del Tamigi. Sempre e solo con un sogno nel cuore.
Le abbiamo prese e le abbiamo date, abbiamo pianto, abbiamo gioito. In fase offensiva birra in mano e fumogeno sempre pronto, il tifo azzurro porta sempre e solo calore e colore,FANTASISTI.Nella fase difensiva sempre impeccabili mai scomposti, “senza regole , tibie e perone” è sempre il diktat ma il tifo azzurro si disimpegna bene senza mai prendere nemmeno un cartellino giallo degni FIORETTISTI. In mezzo al campo sempre a correre da veri stakanovisti i tifosi non si fermano mai, ben 9788km in giro per l’Europa sempre con sciarpa e voce calda, MARATONETI.
Non resta nulla la delusione e la rabbia a scapito di un’altra immensa prestazione del tifo azzurro, vittima di una squadra senza identità e cattiveria. Una prestazione però che ancora una volta dimostra il grande attaccamento ai colori azzurri, perché stasera al San Paolo l’Hombre del Partido è stato il TIFO AZZURRO QUELLO VERO MAI OCCASIONALE E SEMPRE PRESENTE.
Ciro Morra