I 5 pensieri post Napoli – Sassuolo

Il Napoli batte al San Paolo il Sassuolo di De Zerbi 2-0, ma è una vittoria immeritata contro la squadra emiliana che se la gioca alla pari e si vede annullare ben quattro gol.

1- L’ atteggiamento di squadra è discontinuo

È un Napoli a diverse facce quello visto in campo ieri sera.

Nei primissimi minuti di gara, fino a prima del gol del vantaggio, gli azzurri subiscono la buonissima partenza del Sassuolo, che fa subito capire che ci sarà da sudare non poco per gli azzurri.

La rete di Hysaj sblocca non solo il punteggio ma soprattutto la nostra partita; da lì un buon primo tempo, di forte pressing sull’ avversario e con organizzazione tra i reparti, con la linea difensiva sempre molto alta.

Il secondo tempo vede il possesso palla dei ragazzi di Gattuso calare, e si abbassa la qualità e l’ organizzazione degli undici sul terreno di gioco. Il Sassuolo sale in cattedra e dimostra le capacità, come già fatto in tutta questa stagione, di una squadra davvero molto interessante, soprattutto per i suoi calciatori offensivi.

2- Questo momento doveva pur arrivare prima o poi…

L’ uomo del Sabato sera è Elseid Hysaj, che dopo un’ infinità trova il primo gol in Serie A e in maglia azzurra. Gioia incontenibile e comprensibile per il terzino albanese che si scrolla di dosso la maledizione di non potersi vedere il pallone infilarsi alle spalle del portiere avversaria. Tuttavia, è il migliore in campo non solo per il gol, ma per una prestazione sontuosa e sopraffina. Grinta e Cuore per tutti i novanta minuti, affronta l’ avversario con qualità e grande lucidità, sfiorando addirittura la doppietta.

Qualcuno ha detto che il motivo di questa serata magica di Hysaj è da ricondurre al paradossale 2020.

Io dico: magari fosse, anche in parte, sempre così…

3- Sale Zielinski, ancora fermo Fabian

Abbiamo parlato negli scorsi appuntamenti di come Lobotka, ma anche Demme, stiano facendo bene nella cabina di regia della metà campo partenopea.

Una riflessione ora va fatta sui due incursori del nostro centrocampo, Piotr e Fabian.

Il primo sta pian piano recuperando, partita dopo partita, la forma e il suo smalto migliori. Ieri sera buonissima prova lì nel mezzo, tanta sostanza e pericolosità con diverse conclusioni in porta, che non hanno trovato la realizzazione. Il polacco è fondamentale nelle zone di campo di sua appartenenza, perchè i suoi piedi sono ciò da cui tutto può crearsi tra il centrocampo e l’ attacco. Deve rappresentare sempre una delle chiavi tattiche dei match.

Ancora non al massimo invece Ruiz, fondamentale nel gioco ma che non riesce ad esprimere tutta la qualità per cui lo conosciamo e ammiriamo. La squadra ha bisogno assolutamente del suo 100%: intelligenza tattica, giocate e gol spacca-porta.

4- Il VAR tra elogi e critiche

E dopo partite come quella in questione che ci si rende conto di quanto la tecnologia in campo sia diventata nel calcio di oggi indispensabile, nonostante non abbia smesso di suscitare le tradizionali critiche sugli arbitraggi.

Il Sassuolo si è visto annullare, giustamente, ben quattro segnature; e tre di queste soltanto dopo l’ intervento del Video Assistant Referee.

Come sarebbe finita e come sarebbe stato il post Napoli – Sassuolo di ieri sera se non ci fosse stato quello schermo a bordocampo ?

Possiamo ben immaginarlo.

5- Boga, l’ esterno di cui abbiamo bisogno

In campo come avversario è mancato proprio lui: Jeremie Boga, da settimana accostato alla nostra maglia.

Nonostante ciò ne approfittiamo per esprimere un giudizio anche su di lui, dopo averlo fatto per De Paul, nel post Napoli – Udinese.

Personalmente ritengo che sia l’ esterno giusto che serve a Gattuso lì davanti. È rapidissimo col pallone incollato al piede, predilige il dribbling, è esplosivo davanti alla porta. Wikipedia lo racconta così: “fa della velocità, del dribbling e della tecnica individuale i suoi punti maggiori di forza. Si distingue anche per la visione di gioco e la qualità nei passaggi, senza dimenticare che dispone di un ottimo tiro sia dalla breve che dalla media distanza.” Insomma, ciò che serve al Napoli per volare sulle fasce.

Marco Falco

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