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Il caffè del Professore

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Foto: account Instagram ufficiale SSC Napoli


Come un uragano. L’ Udinese ci credeva, le dichiarazioni del pre partita lasciavano intendere la possibilità di voler affrontare a viso aperto gli azzurri per provare anche a vincere.
Gli abbiamo concesso i primi 10 minuti poi li abbiamo letteralmente spazzati via.

La prima marcatura è stata una perla assoluta del capitano su una combinazione in profondità di Mario Rui, autore anch’egli di una buona gara propositiva macchiata però dalla inevitabile ingenuità costatagli una inutile ammonizione a fine gara.
Un parabola perfetta di collo pieno, altissima a scavalcare il portiere che meritava di gonfiare la rete ma l’istinto di Osimhen ha prevalso sulla ragione negando la marcatura al capitano .

Poco importa nell’economia e negli equilibri della squadra divenuta un gruppo granitico dove tutti si sacrificano eseguendo uno spartito praticamente perfetto diretto magistralmente da Spalletti, entrato nei cuori dei napoletani.

Dal vantaggio in poi non c’è stata più partita.
Il secondo gol è l’espressione del lavoro provato sul campo, schemi studiati dal tecnico e perfezionati dai suoi uomini con movimenti sincronici che portano al tiro tutti e infatti su assist di un immenso Koulibaly, ha insaccato di testa l’ottimo Rrahmani.

Tutto troppo semplice perché siamo davvero forti, una squadra con principi di gioco consolidati dove l’ultimo arrivato, lo scultoreo Anguissa, riesce a creare quel collante fra difesa e mediana che rende impossibile la costruzione della manovra avversaria che poi in seconda battuta trova la seconda diga di posizione, il KK, e per gli avversari diventa difficilissimo giocare.

Attenzione, il nostro strapotere non è stato dovuto alla pochezza dell’avversario che, invece, ha dimostrato di essere una squadra quadrata e ben organizzata, ma quando sale l’uragano azzurro non c’è più storia.

La ripresa è stata un autentico capolavoro per l’atteggiamento mostrato dai nostri che hanno letteralmente sbranato gli avversari alla continua ricerca del gol poi trovato con uno splendido destro in contro balzo del centrale senegalese diventato il vero trascinatore dei suoi, presente in tutte le zone del campo, pronto a dare manforte ai compagni sempre sicuri del suo imponente incedere.

Il poker lo ha poi servito Lozano con un tiro a giro, degno seguace dello stile creato dal suo capitano.

Impressionante la ferocia che tutti hanno messo in ogni giocata, tutti per uno e uno per tutti.
Ottima anche la gestione dei cambi, che definiamo intelligenti perché hanno dato minuti importanti a uomini, titolari, che vanno recuperati atleticamente e agonisticamente come il messicano e Zielinski.

Vetrina anche per Zanoli che, alla lunga, potrebbe rilevarsi un complemento prezioso.

La classifica ci vede giustamente primi e con 10 punti di vantaggio sui bianconeri che continuiamo a credere il principale avversario per il titolo.
Siamo ovviamente ancora all’inizio ma , come abbiamo già detto, siamo più squadra di tutte le altre perché siamo praticamente gli stessi con alla guida una vecchia volpe che, la lunga sosta sabbatica ha reso più furba e astuta, con idee nuove e soprattutto vincenti.

Mandiamo un segnale forte a tutti, questo Napoli può fare la voce grossa per tutto il campionato che, mai come quest’anno non ha un vero padrone, quindi bisogna crederci.

Avevamo scritto, dalla fine della scorsa stagione che questa squadra , con un buon terzino sinistro ed un ottimo metodista, avrebbe lottato per il titolo. Quello che mancava è stato solo parzialmente colmato in virtù di strategie imprenditoriali votate ad un illogico immobilismo.
Speriamo che non sia l’ennesima scelta sciagurata e che non ci costi più del dovuto.
Non c’è tempo per cullarsi sugli allori perché è già quasi vigilia del prossimo impegno di campionato dove la fatica inevitabilmente si farà sentire ma, ce lo consenta Francesco De Gregori, è da questi particolari che si giudica un calciatore e poi si misura la grandezza di una squadra che al momento si merita il rispetto di tutti, se diverrà timore reverenziale, in quel momento vorrà dire che siamo pronti per la volata che ci porterà al trionfo.
Al momento abbiamo vinto con distacco le prime 4 tappe, ne restano 34 e gli altri sono in scia.
Sognare è bellissimo ma
crediamoci, l’uragano farà il resto.

Salvatore Sabella

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