Il caffè del Professore di Salvatore Sabella

Il caffè del Professore di Salvatore Sabella

Il caffè del Professore di Salvatore Sabella

In una serata dalle forti emozioni , per un rapporto che va oltre la vita con Maradona, sotto il pianto delle stelle celato da una pioggia sottile, in una marea di commozione legata ad un passato che è stato già consegnato alla storia , ci siamo andati a riprendere il palazzo, da soli, gettando giù il vecchio comandante, ormai prigioniero di un recente passato per lui opprimente, incapace di vivere un nuovo presente tecnico avvolto nelle nubi delle sue contraddittorie dichiarazioni che hanno completamente cancellato il suo operato dal cuore dei Napoletani. Per Sarri solo un uragano di fischi.

Grandissimo Spalletti, ha tenuto compatto l’ ambiente, lo ha ricaricato, non ha dato alibi a nessuno, ha rimarcato la profondità e la qualità della rosa della sua squadra, e in campo ha dimostrato coi fatti di essere il migliore.

Napoli straripante, capace di cambiare pelle , di ritrovare calciatori dimenticati e mai amati come Lobotka, autore di una prestazione molto più che utile, il prossimo step sarà di diventare indispensabile.
Lucio ha preparato la gara cambiando non il modulo ma la sua interpretazione, non più ricerca della profondità per lanciare il ghepardo nigeriano, ma palleggio nel breve con scambi veloci e di grandissima pulizia tecnica, con un Mertens devastante tra le linee, tornato alla gloria che spetta ai grandi, al cospetto di quel vecchio maestro che ormai vive solo di ricordi.

Partita magistrale del belga, veleggiava tra le linee senza mai dare un riferimento agli avversari, puntuale negli appoggi, devastante negli inserimenti, letale nelle conclusioni dove la palla la accarezza con la classe dei migliori.
Due perle le sue segnature e ci piace credere che non sia una fatalità che la prima sia arrivata al minuto numero dieci, anche gli astri volevano rendere magica una serata già da se leggendaria.

Il primo tempo è passato via veloce, troppo in fretta per uno spettacolo che gli azzurri ci hanno regalato nella loro migliore interpretazione dell’anno .
Lazio annichilita da prestazioni ” mostruose” dei vari Fabian , Zielinski, Rui, e dell’ immenso Koulibaly, un autentico direttore d’orchestra, guida la difesa magistralmente, sale in cabina di regia, propone gioco, è un continuo punto di riferimento per i compagni, intimorisce gli avversari, semplicemente immenso.

La serata di ieri, è una di quelle che consegnano gli azzurri nell’olimpo dei grandi perché in un Maradona straripante di calore, ieri avrebbero battuto chiunque.

Ci poteva essere il timore di una ripresa sotto tono e solo di amministrazione, invece gli azzurri non erano sazi avevano voglia di primato e di certezze e non hanno lasciato nulla ai capitolini che mai hanno impegnato l’ ottimo Ospina se non una unica volta ma nel primi 45 minuti.
Il segnale è chiaro, il Napoli è consapevole della sua forza legata alla compattezza di un gruppo che Spalletti ha forgiato a sua immagine, capace di fare di necessità virtù, come solo i grandi sanno fare.

E, in una giornata che sulla carta sembrava per noi ostile, ci riporta invece in vetta da soli dove in scia ritroviamo le milanesi e la solita Atalanta.
È un campionato bellissimo perché equilibrato , dove il vero è legato al profano, dove abbiamo creato due statue per chi , qualche anno fa ci dette la gloria degli altari portandoci in vetta a quel palazzo che oggi ritroviamo, ma finita la festa ritorniamo al vero , al vissuto, le emozioni e le gioie li lasciamo con i ricordi nel catino che fu il mitico San Paolo e che oggi vogliamo riportare alla leggenda che fu di Maradona a cui lo abbiamo dedicato in un ideale ponte di passione .
Ma il calcio è solo un gioco e un magnifico spettacolo, noi lo sappiamo e per vincere non chiediamo la mano di Dio, quella è per la vita, per un pallone che vince ci basta credere in quella del 10.


Salvatore Sabella

LEGGI ANCHE

1 – Fantacalcio: i nostri consigli per la 12a giornata

2 – Napoli al…femminile: la partita delle polemiche

3 – Top e Flop Napoli-Torino: Osimhen decisivo, Rrahmani imperioso

4 – Spospola l’hashtag “Ancelottiout”: è arrivato il momento per ‘Re Carlo’ di farsi da parte?

5 – Scuffet: dall’etichetta di ‘nuovo Zoff’ al trasferimento all’Apoel Nicosia

6 – FIFA, eFootball e due nuovi videogiochi: ecco tutte le novità nel mondo del calcio virtuale

7 – La storia di Messias: da corriere alla Champions League

8 – Puma, lanciate le maglie senza logo: meglio così?

9 – Napoli attento a non esaltarti troppo

10 – Leo Messi sarà il primo calciatore pagato con i PSG Fan Token: ecco di cosa si tratta

11 – Bayern Monaco-Sambenedettese: il gemellaggio che non vi sareste mai aspettati

12 – Rosario Central-Newell’s Old Boys, una rivalità forte quanto ‘sconosciuta’

13 – Olimpiadi: dalle polemiche di Tokyo 2020, alla mancata partecipazione della Nazionale italiana di calcio

14 – Neymar ha deciso di divorziare dalla Nike, scopriamo i motivi della scelta del brasiliano

15 – Under 21- Scopriamo chi è Youssef Maleh, il talentino che ha portato in vantaggio la squadra contro la Svezia U21

16 – Galtier: dalla lunga gavetta alla vetta della Ligue 1

17 – Vincenzo Italiano: dalla Serie D al contatto con grandi club in 4 anni

18 – Damsgaard: la sorpresa di Euro2020

19 – Danimarca: l’outsider tra le semifinaliste di Euro2020

20 – Calcio e sostenibilità, un binomio che si diffonde sempre di più

21 – Perché l’Olanda continua a fallire?

22 – Dalla Serie B alla A, la finale playoff che non ti aspetti

23 – La favola di Pessina: in 4 anni, dalla Serie B con lo Spezia al gol agli Europei

24 – Quanto guadagnano i calciatori andando in Nazionale?

Start typing and press Enter to search