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Lazio, caso tamponi: “La responsabilità del presidente va graduata”

Lazio, caso tamponi: “La responsabilità del presidente va graduata”

La corte federale d’appello , presieduta da Marco Lipari, ha spiegato la rimodulazione della sanzione in 2 mesi del presidente Lotito mentre ai medici sono stati dati 5 mesi: “Tre dei cinque addebiti disciplinari accertati dall’annullata decisione sono definitivamente venuti meno; i due addebiti residui (lettere E e F) sono significativamente ridimensionati nella loro portata oggettiva e la responsabilità del presidente della società va graduata, in diminuzione, rispetto a quella dei medici, in presenza della riconosciuta delega di funzioni. Diversamente da quanto ritenuto dalla sentenza annullata, non può incidere negativamente sulla commisurazione della sanzione” del presidente Lotito “l’ipotizzata recidiva, in quanto non ritualmente contestata, e va riconosciuta validita’ ed efficienza del modello organizzativo sanitario”.
La corte ha continuato affermando che: “È fuori discussione come ritenuto anche dalla Procura Federale che tutti gli incolpati risultano definitivamente assolti dagli addebiti di cui alla lettera A (non aver tempestivamente comunicato alle ASL competenti la positività al Covid-19 di 8 tesserati in data 27 settembre 2020), mentre il presidente Lotito va considerato definitivamente prosciolto anche dagli addebiti di cui alle lettere B e C (non aver tempestivamente comunicato alle ASL competenti della positività al Covid-19 di 8 tesserati, riscontrata in data 3 novembre 2020, e di tre tesserati, per la precisione Vavro, Escalante e Djavan Anderson, riscontrata in data 30 ottobre 2020)”.

Foto: profilo instagram ufficiale Lazio

Antonio Uva

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