Perché in Inghilterra il giorno del “football” è il Sabato e non la Domenica

Perché in Inghilterra il giorno del “football” è il Sabato e non la Domenica

Il calcio inglese è stato spesso oggetto di controversie legate alla conformazione del proprio campionato. Le due domande ricorrenti che di solito ci si pone sono: Perché le partite del girone di ritorno non corrispondono all’ordine di quelle del girone d’andata? Perché il giorno da loro dedicato al “football” è il Sabato e non la Domenica?


Al primo quesito si risponde con un semplicissimo (ma mai banale): “perché loro hanno inventato il gioco del calcio”. Si da troppo per scontato che l’usanza che abbiamo noi in Italia di far corrispondere la prima giornata di andata con quella di ritorno sia la soluzione migliore a prescindere, senza tener conto che è stato il nostro paese a decidere di non adattarsi alle usanze anglosassoni. Questa peculiarità riguardante come detto l’Inghilterra nacque dal venire incontro alle esigenze dei vari club, che soprattutto nel periodo natalizio con il celebre “Boxing Day”, vedevano i loro impegni accavallarsi al punto di giocare quasi ogni due giorni.


Per rispondere al secondo quesito, partiamo dalla fine: la prima partita giocata di Domenica fu Milwall – Fulham disputatasi il 20 Gennaio 1974 alle ore 11:30. Questo match fu soggetto a non poche controversie, i giocatori si divisero in due fazioni, chi non voleva giocare perché la domenica era un giorno dedicato a famiglia e religione e chi più furbescamente si appellava alla religione perché magari giocando in mattinata non aveva la possibilità di uscire a bere con gli amici il sabato sera. La routine classica per un cittadino inglese era: Sabato sera amici, Domenica mattina famiglia, Domenica pomeriggio rigoroso riposo. Nel momento in cui essa fu intaccata, qualcuno cominciò un po’ a storcere il naso.


La peculiarità più grande legata a quel famoso MIlwall – Fulham però è riconducibile piuttosto al fatto che nel 1974 era ancora legalmente vietata la rivendita di biglietti per partite domenicali, motivo per il quale la società casalinga attuò un grosso sotterfugio: allo stadio si poteva accedere solo e unicamente comprando il giornalino con il programma apposito della partita, che poteva essere acquistato solo e unicamente presso il botteghino.

Il ruolo del giornalino non va assolutamente sottovalutato, il programma fu per decenni la principale fonte di informazione dei tifosi su quanto stesse accadendo alla loro squadra ma anche agli avversari. La concezione “Made In Italy” del calcio presente ovunque, in Inghilterra ancora non esisteva, sui quotidiani solo alle volte se ne parlava, ma in minima parte.

Per i supporters, dunque, arrivava quasi come una manna dal cielo, grazie ad esso potevano tenersi informati su cosa fosse accaduto sino al Giovedì (giorno in cui veniva poi mandato in pubblicazione), ma anche scoprire curiosità sui propri idoli come ad esempio il piatto preferito o il genere musicale prediletto, insomma, una vera e propria guida.


Dopo questa breve parentesi torniamo a noi ed al principale motivo per il quale in Inghilterra il Sabato è il giorno del football.
Sin dal lontano ‘700, epoca di rivoluzione industriale, le condizioni di lavoro per i dipendenti di fabbriche o cantieri navali erano estremamente precarie, la gente chiedeva che la settimana lavorativa fosse ridotta (solo la Domenica era libera come detto per motivi religiosi). Un primo approccio di soluzione lo si trovò proprio il collaborazione con la Chiesa, con la quale si giunse ad adottare una soluzione che prevedesse 8 ore lavorative al giorno, con le restanti 16 da suddividere tra svago e riposo.

Questa possibilità fu però bocciata da chi le fabbriche le gestiva, per mancanza di introiti. Ad un tratto, però, la brillante idea arrivò dagli artigiani i quali, insieme ai propri dipendenti, tendevano spesso a terminare la settimana di lavoro nel tardo sabato sera, motivo per cui decisero autonomamente (ma non per legge) di scegliere il Lunedì come giorno di riposo arrivando ad appellarlo come “Santo Lunedì”. Questa iniziativa fu presa in maniera seria soprattutto da parte di teatri o cinema, i quali, essendo consapevoli che la gente stesse a casa, inserivano al Lunedì sera le prime o degli spettacoli quanto meno importanti per acquisire più visibilità.


Essendo però come detto un’iniziativa non approvata dal governo, si decise progressivamente di spostare questo secondo giorno libero settimanale al Sabato. Grazie a questa modifica apportata, gli operai nella tarda mattinata del Sabato uscivano da lavoro e potevano dedicarsi allo svago o a trascorrere del tempo con le proprie famiglie.
Con l’arrivo dei giorni nostri, a causa di contratti e introiti televisivi i match sono stati dilazionati anche al Venerdì o al Lunedì, ma come giusto che sia, “Saturday will always be Football’s Day”, non per esigenze sportive ma per semplicissime esigenze comuni.


Salvatore Sabella

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