Serie A con 18 squadre, è tempo di rivoluzione?

Giovanni Pisano

3 anni fa

Serie A con 18 squadre, è tempo di rivoluzione?

Foto: account Instagram ufficiale Serie A

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Da quando è arrivato al vertice della FICG il presidente Gabriele Gravina ha portato una ventata di innovazione e rivoluzione: i risultati dopo il disastroso mandato precedente sono arrivati (basti guardare l’Italia vincente di Euro2020) ma la vera rivoluzione è legata alla notizia di poche ore fa la: la Serie A con 18 squadre partecipanti, ma analizziamo il tutto nel dettaglio.

La proposta del capo della federazione è una riduzione del numero di squadre partecipanti al massimo campionato italiano, da 20 a 18, il che porterebbe una serie di cambiamenti e innovazioni tese a modificare per sempre la nostra splendida competizione. Sarebbe una riforma che garantirebbe ai giocatori maggiore recuperoanche in previsione delle coppe europee; che assicurerebbe maggiore spettacolarità al nostro campionato. Sulla teoria anche le peggiori rivoluzioni sembrano spettacolari, motivo per il quale molti club di Serie A sono parse restie e con estrema calma ad un eventuale decisione definitiva.

Come appena detto molte società si oppongono, perché si affacciano al cambiamento in maniera molto egoistica. Il pensiero generale, al di là delle dichiarazioni ufficiali, è che si rischierebbe, riducendo il numero delle squadre, a ritrovarsi nella lotta salvezza e magari rischino di finire in Serie B, con molti danni economici. Se da un lato vi sono i negativismi , dall’altro vi sono una serie di dirigenti favorevoli al mutamento a partire dalla stagione 2024-2025: ci sarebbe una spartizione degli introiti legati ai diritti tv maggiore, lo spettacolo ne guadagnerebbe in termini di densità anche a centro classifica e anche gli stessi giocatori avrebbero 4 partite da giocare in meno. Insomma, come di consueto nella nostra Nazione il cambiamento incontra sempre tanti intoppi nel suo cammino alla rivoluzione e probabilmente non avremo mai una ventata di rinnovazione completa.