Un Insigne così non lo avevamo mai visto

Un Insigne così non lo avevamo mai visto

Foto: account Instagram ufficiale Lorenzo Insigne

Il 2021 per Lorenzo Insigne sta testimoniando quanto il percorso di questo calciatore sia in fase di evoluzione, ad un passo dalla famosa consacrazione. I cambiamenti avvenuti, sia sul campo che fuori, sono evidenti; non solo tatticamente, in quanto il capitano del Napoli ha imparato ultimamente anche ad abbassare il proprio baricentro per aiutare la squadra oppure, come nel caso di ieri, a divenire un punto di riferimento centrale per i propri compagni in caso di emergenza; ma, soprattutto, abbiamo assistito ad un miglioramento psicologico. Quella famosa “scarsa attitudine”, che talvolta era anche opportuno discriminare, adesso è mutata in una grande maturità.

Dal rigore sbagliato con la Juventus in finale di Supercoppa, il quale poteva rappresentare a detta di tutti i tifosi azzurri una bella bastonata per Insigne, al riscatto proprio contro i bianconeri qualche settimana dopo: sempre dagli 11 metri, contro lo stesso portiere che lo aveva “ipnotizzato”. Di lì in poi un calciatore rinato, pronto a disputare, non appena fosse terminato il campionato con il proprio a Napoli, la competizione più impegnativa della sua carriera (Euro2020), peraltro con una bella eredità sulle spalle, quale la 10 della nazionale.

Agli scettici non bastavano i dati, i quali ammontavano a 19 goal e 7 assist; la critica era sempre dietro l’angolo: “Insigne non merita quel ruolo nella squadra di Mancini”. Poi la parola passò al campo e, a pieno merito, lo scugnizzo partenopeo smentì tutti, rendendosi protagonista di quella che è stata una magnifica avventura: dalla prima partita all’Olimpico, terminata anche con un goal, all’ultima di Wembley, leggermente in penombra ma comunque sufficiente.

Termina Euro 2020, cominciano le vacanze e, con esse, anche i rumors relativi ad un possibile trasferimento lontano dal Vesuvio. Se ne sono sentite di tutti i colori, ma la volontà del capitano è sempre stata quella di rimanere al Napoli e lo si è notato con i fatti. Ieri l’esordio nel nuovo campionato: da una possibile debacle, a causa del primo
rigore sbagliato, ad una splendida serata.

La differenza dov’è? Nella mentalità. In dieci uomini, dopo l’espulsione di Osimhen, Insigne si è caricato la squadra sulle spalle, sostenendo ogni singolo compagno in tutte le circostanze. In seguito all’errore dal dischetto, il numero ventiquattro ha mantenuto la calma, riscattandosi immediatamente alla prima occasione utile.

Poi l’esultanza: sotto la curva a mostrare gli attributi. Questa volta non provocatoria, come qualche anno fa dopo un goal all’Udinese, bensì una testimonianza d’orgoglio e cattiveria agonistica. I tempi sono cambiati per Lorenzo e lo si nota in questi piccoli gesti, proprio come quello di portare i propri compagni a salutare i tifosi dopo il fischio finale.

Se questo non è attaccamento, non saprei come definirlo. Probabilmente ci viene raccontata una telenovela diversa dalla realtà in queste ultime ore, poiché Insigne vuole Napoli ed inevitabilmente Napoli vuole Insigne. Prepariamoci alla versione migliore di questo calciatore, auspicando di poterlo vedere a lungo con la maglia azzurra.

Renato Oliviero

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